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Basta al metodo Montessori nella comunicazione

  • Immagine del redattore: Sofia Caricasole
    Sofia Caricasole
  • 11 lug 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

[estratto dalla newsletter Cose a Caso]


Piccola premessa

Cara Maria (Montessori), non mi odiare, perchè io non odio te.

Cari genitori, non mi odiate, perchè io non odio voi.

Non sono una madre. Magari in futuro mi convertirò al metodo, ne verrò probabilmente influenzata, quindi quello che leggerete è un’analisi-opinione di Sofia, anni 28, piegata dai dolori del ciclo (upsi, argomento taboo? Ma dai) di settembre 2022. In futuro potrei contraddirmi? Certo. Ma d’altronde la natura stessa ci impone ed implica di mutare continuamente, nulla è statico.

Quindi: no hard feelings.

Cos’è il metodo Montessori… nella comunicazione.

Presumo e assumo che tutti sappiate chi sia la Montessori. Io ne so ben poco e in modo molto superficiale, ma se dovessi scegliere 2 parole per descrivere il metodo Montessori sarebbero sicuramente:

  1. Indipendenza

  2. Libertà di scelta

Ecco, io oggi attaccherò esattamente il secondo punto: la libertà di scelta.

Su Instragram mi ha sempre dato estremamente fastidio l’utilizzo da parte delle Influ dei sondaggi. Questi hanno sicuramente degli aspetti positivi dal punto di vista della community: creano engagement, fanno credere alle persone di essere parte di un processo decisionale e quindi di poter influenzare, democraticamente, l’influencer stess*.

“Che scarpe dovrei metterci? Queste o queste?” (sangue al naso ma ok)“Quando volete che lo pubblichi?” (dovresti saperlo dai tuoi insights ma ok, ti lasciamo il beneficio del dubbio + crea attenzione e focus sull’argomento, quindi può essere visto come parte del funnel, ovvero del “processo” che porta alla pubblicazione di un contenuto, che dovrà performare perchè poi servirà per collaborare con i brand)“A voi piace di più il the alla pesca o al limone?” (aspetta, questo non era quello che pubblicava anche quella pagina col logo arancione.. lì.. come si chiama… poivorrei? UPSI)

Ad ogni modo, questi sondaggi sono tutti “innocui”.

Quelli problematici sono quelli che riguardano la propria strategia di comunicazione.

Mai far scegliere al pubblico e mai dare la libertà al pubblico di portare avanti le redini della propria comunicazione. Mai.

“Dove lo pubblico?”

L’altro giorno mi è capitata tra le mani una storia di un profilo seguito da una mia cliente (sì, a volte devo guardarle -autorizzata- altrimenti non serve a nulla pubblicare e basta). Non saprei dire chi fosse, giuro. Non ho memorizzato il nome del profilo, ma aveva fatto un sondaggio chiedendo qualcosa tipo:

Il giorno X esce la nuova collezione, dove volete ricevere la notifica? Qui su Instagram o in newsletter? —> sondaggio

La storia dopo erano i risultati dell’exit poll che annunciavano stranamente la vincita di.. rullo di tamburi… 🥁 INSTAGRAM.

Con un commento da parte dell’autrice della serie “Sono molto sorpresa di vedere che preferiate Instagram, comunque va bene etc…”.

VA BENE? SCUSA? VA BENE COSA?

OVVIO che se chiedi ad un bimbo abituato a dormire nel lettone se vuole andare nel “suo” lettino, questo ti risponderà di no.

OVVIO che se chiedi ad un audience su Instagram di uscire dall’app, questa ti dirà di no.

In questo caso, però, bisogna essere i primi ad assumersi delle responsabilità.

Perchè la strategia la devi fare tu, ed il pubblico lo devi educare tu.

La newsletter nel 2024

Ci sono innumerevoli ragioni per coltivare il pubblico di una newsletter nel 2024:

  1. Porti, appunto, la gente fuori da Instagram

  2. Detieni finalmente dei dati (indirizzi email)

  3. Ti crei un canale di comunicazione alternativo (e se un giorno ig va in down? se perdi tutto?)

  4. Puoi sfruttare delle metriche completamente diverse

  5. Puoi imparare a conoscere sempre di più il tuo pubblico (dove cliccano? tirano di più le foto, i pulsanti, il testo con link?)


Ok, bene. Come faccio però a crearmi un’audience?

  1. Cancellando e bannando il metodo Montessori. Grazie.

Tu e solamente tu puoi e devi guidare le persone. Crea contenuti esclusivi, inserisci una promozione, utilizza la newsletter per far accedere in anteprima ad un contenuto/prodotto/collezione, crea interesse, sii specific* su quello che offri, dai una ragione per restare.

Quanto indipendente sei?

Tornando ai principi cardine del metodo M. mezionati all’inizio, se sei un piccolo business ti chiedo: quanto sei indipendente lato strategia comuncativa, canali alternativi ad Instagram e newsletter?

Hai bisogno di qualcuno che analizzi la tua situazione e ti indirizzi nella gestione? Eccoci qui 👩🏻‍💻

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